Carotina”. In quel nomignolo,declinato in vezzeggiativo, c’è quasi tutto di Marco Principi.

C’è l’affetto, il bene profondo che la sua gente e i suoi amici nutronper un ragazzo perbene, colonna insostituibile della Castelfrettese e di Castelferretti.

C’è la caratteristica fisica di un centravanti lungo lungo dai capelli rossicci, un bomber che aveva tanta dimestichezza con il gol e che ha scritto pagine indelebili nella storia della società sportiva. Ma in quel soprannome  non c’è proprio tutto: non c’è,ad esempio, la storia di un giovane uomo che della Castelfrettese è stato ed è ancora anima e cuore.

Marco Principi alla Castelfrettese ha dato tanto, ricevendo molto in cambio.

Ha dato la sua straordinaria passione e le sue decine e decine di reti preziose, ha dato sudore, lacrime e un po’ di sangue alla Società della sua comunità, del posto dove è cresciuto,dove calcisticamente è nato.

Marco ha ricevuto la stima e l’affetto infinito del suo popolo, lui che “profeta in patria” lo è stato e lo è davvero.

Avrebbe potuto frequentare altri prati, giardini e campi più prelibati, categorie più alte e avrebbe potuto giocare molti anni in squadre prestigiose.

Invece ha sempre preferito l’aria e lo stadio di casa.

Al “Fioretti” è stato protagonista assoluto:

cannoniere di tante stagioni e di campionati esaltanti. Si dice che un vero bomber segna in ogni categoria, a prescindere dalla difficoltà.

È vero: “Carotina” ha segnato ovunque e comunque, in Eccellenza, in Promozione, in Prima Categoria, ha segnato gol all’apparenza facili facie gol strabilianti in acrobazia, ha segnato di testa e di piede, di carambola e in mezza rovesciata, ha segnato da “giovane” e da “vecchio” e consumato goleador, anche con gli acciacchi di una carriera lunga e

gratificante.

È stato ed è un leader carismatico della Castelfrettese, un trascinatore a cui i compagni riconoscevano personalità e carattere ed anche da dirigente ha mostrato le stimmate del

campione.

A Marco “Carotina” Principi non si può non voler bene, è stato un piacere allenarlo e abbracciarlo dopo un gol, è stato splendido condividere con lui le tante gioie dei miei anni di allenatore della Castelfrettese: rimarrà per sempre nella mia squadra del cuore!

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