CASTELFERRETTI Il 3-1 del Sorrentino contro il Colle 2006 rimarrà impresso per sempre nella sua mente. È entrato solo nel recupero, disputando una manciata di minuti, ma tanto è bastato per regalargli una grande soddisfazione. Il 5 novembre 2022 ha segnato il debutto in prima squadra di Tommaso Ortolani, studente presso l’Ipc di Chiaravalle, il più giovane dei frogs essendo un classe 2004. Per la folta capigliatura e la statura non da vatusso, molti lo paragonano a Marc Cucurella, terzino più pagato della storia, costato al Chelsea 66 milioni di euro per prelevarlo dal Brighton.

Tommaso, cosa hai provato sabato quando mister Bugari ti ha gettato nella mischia?

«Una grande soddisfazione. Per me è già tanto far parte di questo grande gruppo, giocare pochi minuti è stata una sorta di regalo. Speriamo sia la prima di tante partite con la squadra del mio paese».

Cosa rappresenta per te la Castelfrettese?

«Dal punto di vista calcistico, tutto. Sono nato e cresciuto a Castelferretti e sento l’importanza d’indossare questa maglia. Ho iniziato il mio percorso calcistico nel settore giovanile biancorosso prima di emigrare altrove per motivi contingenti. La scorsa estate potevo restare alla Biagio Nazzaro, che mi voleva inserire nella rosa di Promozione, ma c’è stata l’opportunità di tornare e non ci ho pensato due volte».

Dove hai giocato negli anni precedenti?

«Nell’Anconitana e nella Biagio Nazzaro. Ho militato anche alla Vigor Senigallia, ma l’impossibilità di conciliare scuola e orari d’allenamento mi costrinsero a lasciare dopo sei mesi».

Quale mister ti ha insegnato di più?

«Massimo Lombardi che mi allenò negli Allievi dell’Anconitana. Con lui sono cresciuto molto, sotto l’aspetto tecnico e dal punto di vista umano. Quando scendevamo in campo riuscivamo a mettere in pratica tutto ciò che provavamo in allenamento. Non eravamo una squadra, ma una sinfonia perfetta. Con me c’erano molti ragazzi con cui eravamo cresciuti insieme alla Castelfrettese. Un giorno sarebbe bello ritrovarli qui e condividere altre esperienze in biancorosso».

Come ti trovi in prima squadra?

«Benissimo. Non pensavo di ambientarmi così in fretta e invece sto a meraviglia. Il gruppo mi piace tanto, come il ritmo elevato con cui ci alleniamo. L’intensità è notevole, i risultati contano e l’importanza delle partite si avverte molto di più rispetto al settore giovanile. Ogni allenamento è fondamentale per me che devo abituarmi al mondo dei grandi».

Avevi già confidenza con altri compagni?

«Ne conoscevo diversi, a partire da Lucchetti. Con Valerio ho un ottimo rapporto e ci frequentiamo anche fuori dal campo».

Nelle tre partite di Coppa Marche hai sempre giocato titolare risultando determinante nel 3-2 contro il Sassoferrato Genga…

«Sfrutto ogni occasione che mi viene concessa. Quella sera ho cercato di fare del mio meglio: è stato bravo Beta a finalizzare i miei traversoni. Battere calci d’angolo e punizioni nelle giovanili è servito per affinare il piede. Nasco come centrocampista, ma mi adatto senza problemi al ruolo di laterale destro. Devo solo pensare ad applicarmi e comprendere bene i movimenti che richiede mister Bugari».

Squadra e giocatore del cuore?

«Tifo Milan e ammiro Tonali. Con le dovute proporzioni, come lui ho fatto di tutto per giocare con la squadra del mio cuore e rifarei altre mille volte la scelta».

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