A seguito della vittoria nello spareggio di Jesi contro il Montegranaro ed ai festeggiamenti che ne seguirono pubblichiamo un articolo del norto giornalista e scrittore Sirio Sebastianelli a cui è dedicata una via nel nostro paese.
E se voi suonerete la vostre trombe noi suoneremo le nostre campane”. Pier Capponi, ambasciatore di Firenze nel 1490 presso il re di Francia Carlo VII che gli aveva preannunciato l’intenzione di invadere militarmente l’Italia,pronunciò questa frase storica e celeberrima quando si avvide che il sovrano francese non intendeva rinunciare ai suoi bellicosi propositi.
In questa circostanza, fortunatamente,le trombe delle armate di Francia non suonarono, così come non squillarono le campane fiorentine, in quanto si addivenne ad un accordo che risparmiò dal saccheggio l’illustre città toscana.
A Castelferretti, invece in quella serata di gloria del 24 maggio scorso, allorché la nostra squadra di calcio tornò in paese dopo la vittoria contro la pur generosa Montegranaro,le campane suonarono a festa. Ed in questi giorni, mentre festeggiamo insieme una lunga “teoria” di successi che hanno portato la nostra compagine di calcio alla serie superiore, insieme alle campane del Paese suonano anche le trombe della banda musicale.
E son squilli di gioia e di esultanza per un trionfo che è stato dei nostri giocatori e di tutta la popolazione, così come lo sono sempre stati i successi delle altre organizzazioni paesane,perché noi, al di là e al di sopra delle nostre differenze ideali e sociali, siamo sempre e anzitutto castelfrettesi.
Vogliamo dire, in altri termini, che se l’Unione Sportiva Castelfrettese ha ottenuto un così clamoroso trionfo non lo si deve soltanto alla bravura degli atleti e alla saggia lungimiranzadei Dirigenti, ma anche al fatto che, dietro quella squadra, vi è in ogni momento l’intera nostra cittadinanza:
cinquemila persone, giovani, adulti, donne, vecchi e bambini, che trepidano d’emozione ogni volta che vi è uno scontro sui campi dell’agonismo sportivo, sostenuti e spronati anche dalla passione paesana del campanile.
Viva dunque, le nostre squadre e viva le nostre campane che squillano per le “guerre senz’armi” dei nostri altri! Viva questo paese che compie proprio quest’anno i suoiprimi 600 anni di esistenza e che, anche attraverso lo sport, ha saputo guadagnarsi un posto di primo piano nella graduatoria dei valori civili e sociali della nostra regione.
Ai nostri 600 anni dedicheremo quest’anno la IX Festa dei Ragazzi che si aprirà il 7 agosto prossimo, ricordando che se non fossero vissuti quei pionieri, i quali oltre cento anni prima della scoperta dell’America eressero le mura del nostro castello, con ogni probabilità, anzicon certezza, non sarebbero esistite neanche le nostre organizzazioni sportive, ricreative e sociali… e nessun Pier Capponi avrebbe suonato le nostre campane per le nostre pacifiche vittorie”.
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